Biodiversità e omeopatia

Biodiversità e omeopatia

biodiversità
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La biodiversità è un argomento da considerare in relazione a trattamenti e guarigioni ottenute  tramite omeopatia, perchè in futuro  gli organismi  che non hanno assunto farmaci o ne hanno assunti un quantitativo minore, potrebbero essere una risorsa per la vita e per la sopravvivenza. La presenza di forme di vita dissimili in un ecosistema consente in caso di crisi di possedere già quegli adattamenti, che sono necessari per affrontare una nuova condizione, consentendo di sopravvivere in un contesto che non lo consentirebbe. La biodiversità ambientale è   considerata relativamente alla varietà delle specie animali e vegetali  che vivono nello stesso ecosistema come un bene alto e prezioso. La biodiversità definisce  pertanto in biologia la capacità di un sistema di ospitare una moltitudine di forme morfologiche e funzionali tra loro diverse, ma essenziali per la acquisire stabilità di un ecosistema quando sottoposto a crisi.  Per questo motivo l’estinzione di una specie per incuria o dolo nel comportamento umano è considerata un pericolo per tutti e dovrebbe meritare sanzioni, che purtroppo nessuna organizzazione internazionale ha mai posto in essere.  Il pianeta come sovrastruttura biologica, o un organismo al quale l’uomo partecipa com compenente, garantisce maggiore possibilità di sopravvire a possibili crisi, quando ospita una immensa varianza di specie, ognuna depositaria di un particolare talento. Quel talento oltre a rappresentare la bellezza della natura, è una riserva di biodiversità. Generalmente si tende a limitare la definizione di biodiversità esclusivamente al patrimonio genetico iniziale, ricevuto in dono dagli ascendenti al momento del concepimento, senza includere tutte le considerazioni relative alla  dinamicità di tale patrimonio genetico. Gli studi di epigenetica confermano infatti che l’espressione del patrimonio genetico dipende anche dall’ ambiente, rendendo quest’ultimo modulatore non secondario della biodiversità in oggetto. Diversi ambienti e diversi comportamenti determinano pertanto maggiore biodieversità.

Nonostante che è corretto considerare tutte le specie animali e vegetali nel concetto di bidiversità, esiste però una varianza anche all’interno di una singola specie. Considerando l’uomo come parte costituente umanità, la biovarianza tra esseri umani consente altrettanto la conservazione della vita umana in caso di crisi. La biovarianza umana, oltre che dal patrimonio genetico dipende anche essa dall’epigenetica, ovvero prevalentemente dalla inlfuenza dell’ambiente, del cibo e delle cure sanitarie sulla totalità degli individui.   La biodiversità umana  in questa ottica costiuisce un elemento per la stabilità della vita umana sul pianeta.  Sopratutto in relazione alla salute , al suo mantenimeno e al suo ripristino quando persa, diversi comportamenti  terapeutici favoriscono la biodiversità.

Dalla storia delle medicina conosciamo che tutte le culture che ci hanno preceduto hanno avuto a disposizione un loro sistema di cura. Il mantenimento  operativo delle conoscenze mediche delle culture antiche contribuisce in modo rilevante alla biovarianza. Una terapia omologata e prevalentemente farmacologica può in quest’ottica rappresentare un problema per il futuro umano sul quale riflettere. La possibilità di aver diversi strumenti di cura, mantenendo le conoscenze di antiche culture e applicarli nei casi in cui hanno successo, sono una parte essenziale della biovarianza, oltre a similare rispetto per cibo e ambiente. Uomini guariti con metodi di dversi da quello farmacologico, oltre ad averne un vantaggio personale, contribuiscono anche a stabilizzare umanità.